Il sogno di Same e Lamborghini
A cura di Filippo e Lorenzo – Agricoltori e SImpatizzanti
Le lunghe giornate in campo con l’aratro in solco o le lavorazioni sugli appezzamenti collinari, molto diffusi soprattutto negli appennini, non sono esattamente un toccasana per la schiena, a tal proposito sarebbe auspicabile l’introduzione di un sistema per rimanere in piano anche quando ci si trova in pendenze abbastanza considerevoli. Questa è stata l’intuizione geniale degli ingegneri del gruppo SDF (SAME, Deutz Farhr), arrivata ancora ad inizio secolo: creare un trattore con cabina autolivellante!
Nacque così, nel 2000, il sistema Intel Cab, montato sui Lamborghini Champion ed il sistema Galileo Cab, montato sugli equivalenti SAME Rubin. In questi speciali mezzi tra i 160 ed i 200 cavalli la cabina era posta su quattro pistoni idraulici che venivano comandati da un’apposita centralina dotata di giroscopio.
Il sistema era quindi in grado di captare l’inclinazione alla quale era sottoposto il mezzo per poi correggerla, estendendo di più o di meno i vari pistoni, che venivano comandati tramite una linea can-bus e azionati da elettrovalvole collegate direttamente al sistema idraulico del trattore. I pistoni avevano un’escursione di 70 centimetri e potevano compensare pendenze fino al 25% sia laterali che frontali, mantenendo sempre livellato il piano cabina, inoltre il sistema di livellamento poteva essere azionato anche manualmente, attivando tutti e quattro i pistoni simultaneamente per ottenere una luce libera di ben 40 centimetri sotto la cabina, ideale per la manutenzione.
Nel lavoro in campo il sistema veniva invece impostato in maniera automatica ed assecondava completamente l’andamento del terreno, permettendo di affrontare in assoluto confort anche gli appezzamenti con la pendenza più insidiosa; confort che non riguardava solo la schiena dell’operatore, salvaguardata dal sistema idraulico, ma riguardava anche le sue orecchie: la necessaria separazione dal vano motore assicurava un livello sonoro all’interno di appena 72 decibel, posizionando questi mezzi tra i migliori della categoria in questo ambito.
La loro diffusione fu però frenata dalla diffidenza generale verso l’innovativo sistema elettroidraulico proposto da SDF, fino a costringere i due produttori ad abbandonare il loro sogno di “trattore autolivellante” per investire in altri progetti più redditizi. Oltre al prezzo di listino, gonfiato di oltre sei mila euro per le versioni Intel Cab e Galileo Cab, le critiche si concentrarono sull’eccessivo filtro che questo innovativo sistema di livellamento poneva tra l’operatore ed il reale comportamento della macchina, rendendo difficile captare scivolamenti e perdite di aderenza che avrebbero potuto rivelarsi fatali. Nonostante fosse presente un sistema di avviso sonoro in caso di comportamento anomalo del mezzo e nonostante il sistema fosse programmato per tornare “con i piedi per terra” una volta arrivato ad una pendenza eccessiva, le perplessità nel grande pubblico rimasero e condannarono questi mezzi ad essere dimenticati.
Forse mancò la convinzione in SAME e Lamborghini nel portare avanti il progetto, che con l’avanzare della tecnologia sarebbe forse migliorato parecchio, o forse i tempi non erano maturi (e non lo saranno mai… chissà), fatto sta che questi trattori in pochi casi videro il campo, rimanendo solo delle ottime attrazioni durante le più importanti fiere dell’aeromeccanica.