Il sistema agroalimentare è vicino al corto circuito, se non proprio al collasso.

Voglio fare una riflessione insieme a Voi, su ciò che pensano da qualche tempo i manager della Grande Distribuzione, le cui scrivanie sono stracolme di dossier e report sulle quali poi impostare strategie e business plan. Interessante ciò che dice Mauro Lusetti, presidente di Conad: 

“Il nostro Paese, ma generalmente tutta l’Europa, è in calo demografico da tempo. Abbiamo un tasso di fertilità che è uno dei più bassi al mondo, con 1,24 figli per donna nel 2023, e un’età media che sta pesantemente crescendo, arrivando a 46 anni. […] Credo che la questione, per certi versi, stia rasentando la drammaticità: anche attivando politiche per il sostegno alle famiglie che vadano al di là degli incentivi o dei bonus, queste produrranno effetti dal punto di vista sociale ed economico tra vent’anni, finito il ciclo di crescita e di studio delle persone. Ma nel frattempo dovremo affrontare una situazione difficile da sostenere: nella Grande distribuzione la differenza tra la domanda e l’offerta di lavoro, misurata da Confcommercio, è di 280 mila unità”. 

Se notate in queste parole c’è un duplice alert: nel presente manca la manodopera, nel futuro mancheranno i consumatori. Il presente (per loro!) è roseo: oltre l’80 per cento dei consumi alimentari degli italiani passa dalla Distribuzione Moderna. Nel 2023 la Gdo aveva un fatturato record da 25,4 miliardi di euro, con una crescita di 332 milioni nonostante una flessione da oltre un miliardo di euro dei volumi di vendita nei canali della distribuzione moderna e del discount. Ecco, quindi, perchè già oggi si chiede: se calano le nascite, a chi si potrà vendere? E di problemi oggi già ce ne sono. Oggi sono calati non solo i nuovi nati, ma anche i matrimoni; cresce, infatti, il numero di chi vive da solo. E ciò ha un impatto importante anche nella configurazione dei prodotti alimentari a partire dal formato e dal packaging.  Secondo l’analisi di Coldiretti, il gap economico tra single e famiglie è evidente in tutti i settori, con la spesa alimentare che rappresenta una delle principali differenze. In media, un single spende circa 337 euro al mese per cibo e bevande, una cifra che supera del 53% quella spesa da ogni componente di una famiglia di tre persone (220 euro al mese).

Proprio per questo oggi parliamo di desertificazione in una triplice forma.

Oggi  abbiamo il dovere quindi di parlare di desertificazione sociale (calano le nascite e ci sono sempre meno lavoratori e più pensionati), desertificazione economica (cala il numero delle imprese e il trend delle start up non riesce a colmare il gap), desertificazione agricola (perdiamo terra coltivabile e la Superficie agricola utilizzata scende in maniera vertiginosa per non parlare del calo  del numero di aziende agricole)

ll sistema, dunque, è vicino al collasso. Per adesso viviamo un corto circuito, resta da capire se siamo ancora in tempo per riallacciare i fili e  mettere “il sistema” in sicurezza!