IL nuovo piano Olivicolo Nazionale: una svolta per il settore?

Il nuovo Piano Olivicolo Nazionale, presentato dal Ministero dell’Agricoltura, si propone di risollevare il settore olivicolo italiano, gravemente colpito dalla crisi, puntando su sostenibilità, competitività e qualità. Con un calo della produzione di olio d’oliva del 26% nel 2024 rispetto all’anno precedente, il Piano mira a far crescere la produzione del 25% entro 7-10 anni. Tra le misure chiave ci sono l’espianto e il reimpianto di oliveti, l’adozione di tecnologie per ridurre i costi e il recupero degli oliveti abbandonati. Si prevede anche un abbattimento dei costi del 20% attraverso l’aggregazione tra produttori e l’uso di sistemi tecnologici avanzati, puntando a rilanciare la competitività e la qualità del made in Italy.

Tuttavia, il Piano solleva anche interrogativi. Gli esperti avvertono che, sebbene le intenzioni siano positive, la realizzazione pratica delle misure rima- ne una sfida. La gestione dei costi, l’innovazione continua e la lotta contro la Xylella fastidiosa sono elementi cruciali che determineranno il successo dell’iniziativa.

Potenziamento della capacità produttiva

Negli ultimi anni l’Italia ha diminuito la produzione di olio di oliva non tanto per flessione delle superfici, quanto per abbandono di superfici olivetate, per eventi atmosferici avversi, per problemi legati alla Xylella in Puglia, la regione più produttiva italiana. La perdita produttiva ha, di conseguenza, spinto la domanda dell’industria di imbottigliamento a rivol- gersi all’estero.

Obiettivo: Aumento della produzione nazionale del 25% in 7-10 anni

LINEE DI INTERVENTO

1. aumento della superficie olivetata; 

2. espianto e reimpianto;
3. aumento delle rese unitarie.

Riduzione dei costi di produzione

L’olivicoltura italiana ha dei costi di produzione unitari elevati, anche per l’orografia dei territorio olivicoli, che determinano una bassa competitività del nostro prodotto sui mercati di sbocco rispetto a quella degli altri Paesi europei ed extraeuropei. Questo incide soprattutto sull’Evo «di massa».

Obiettivo: Migliorare la competitività dell’olivicoltura italiana intervenendo sulla fase agricola, riducendo i costi (si auspica un –20% nel medio termi- ne)

LINEE DI INTERVENTO

1. Corsi di formazione per la qualificazione della manodopera;
2. Promozione di forme aggregate per la condivisione di manodopera e attrezzature;

3. Introduzione dei sistemi DSS – sistemi di supporto alle decisioni – (che consentono, ad esempio, di ottimizzare la difesa fitosanitaria).

Ricerca e Sviluppo

La ricerca in olivicoltura non ha sempre focalizzato il proprio interesse sull’ innovazione varietale.

Pur essendo diversi gli Enti che lavorano nel campo della ricerca in olivicoltura non sempre c’è un’adeguata circolazione delle informazioni con relativo trasferimento dei risultati al mondo produttivo. Diventa fondamentale il dialogo tra la ricerca, i vivaisti e mondo produttivo .

Obiettivo: Ottenere nuove cultivar resistenti dalla Xylella e nuove cultivar con genotipo italiano adatte anche per la realizzazione di impianti intensivi e/o superintensivi da dove il territorio lo permette.

LINEE DI INTERVENTO

1. Ricerca incentrata su varietà resistenti/tolleranti al patogeno, alternative alla Favolosa e al Leccino;

2. Ricerca per produrre portainnesti nanizzanti e nuove cultivar con genotipo italiano che consentono una precoce entrata in produzione (a partire dal 3° anno);

3. Misure che incentivino i vivaisti a commercializzare le varietà «validate» dalla ricerca

Olive da mensa

L’Italia è un importatore netto di olive da mensa e pur avendo una vasta gamma varietale e una consolidata tradizione di consumo, non ha una produzione particolarmente elevate e, peraltro, tendenzialmente in flessione così come l’olivicoltura da olio.

Obiettivo: rilancio quali-quantitativo del comparto e piena valorizzazione delle indicazioni riconosciu- te. Si auspica un +25% della produzione nazionale in 10 anni

LINEE DI INTERVENTO

1. Maggior sostegno delle produzioni a Dop / IGP ;

2. Incentivare investimenti strutturali per il comparto (maggior impianti a olive da mensa, forma- zione del personale ecc..);

3. Analisi del comparto (istituzione di un Osservatorio per la gestione del dati)
4. Sostenere l’innovazione di prodotto-processo
5. Istituzione di un fondo rischi per le calamità naturali con pagamenti

6. Piano di comunicazione nazionale al fine di informare il consumatore

Nuovo piano Xylella

Benché abbia rallentato la sua progressione a Nord, Xylella continua a rappresentare una minaccia nazionale per l’olivicoltura. Da ultimo, il ritrovamento della sottospecie fastidiosa su alcune specie da frutto e ornamentali aumenta la preoccupazione e la consapevolezza della forte vulnerabilità fitosanitaria dei sistemi colturali.

Obiettivo: bloccare il diffondersi del parassita e recuperare superficie olivetata

LINEE DI INTERVENTO

1. Snellire le incombenze burocratiche per l’attuazione con Decreto interministeriale n. 2484 il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia

2. Incentivare attività di ricerca finalizzate a soluzioni di immediato utilizzo oltre che a quelle di lungo termine
3. Favorire la diagnosi rapida e le attività di eradicazione
4. Favorire la tempestiva esecuzione delle attività di contrasto da parte di enti pubblici (gestione strade, canali, ferrovie ecc..)

Organizzazione interprofessionale unica

Una rinnovata Organizzazione Interprofessionale potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel migliorare la comunicazione e la cooperazione tra gli operatori del settore.

Funzionando come una piattaforma naturale di discussione, essa faciliterebbe il confronto tra i diversi attori della filiera, promuovendo la collaborazione e l’innovazione.

L’unica OI nazionale dovrebbe essere inclusiva dei soggetti maggiormente rappresentativi a livello na- zionale, con riferimento a tutta la filiera, compresa la grande distribuzione organizzata.

Deve essere rappresentativa e in grado si attuare l’ERGA OMNES

Obiettivo: Organizzazione Interprofessionale Unica

LINEE DI INTERVENTO

1. Favorire il dialogo tra tutti i rappresentanti della filiera;
2. Descrivere le opportunità di avere una OI tenendo conto anche di esempi già esistenti (Spagna)

3. Costituire in tempi brevi l’OI unica

Accordi di filiera

Un approccio integrato che coinvolga tutte le parti della filiera olivicola può contribuire a migliorare la redditività degli operatori e a stabilizzare il loro reddito soprattutto nelle fasi più a monte.

Investire nella sostenibilità, nella qualità e nell’innovazione, oltre a promuovere relazioni più strette tra gli attori della filiera, è essenziale per affrontare le sfide del mercato e garantire una maggiore competitività all’olivicoltura nazionale.

Obiettivo: sottoscrizione di contratti quadro, realizzati anche attraverso le organizzazioni di produttori e loro aggregazioni

LINEE DI INTERVENTO

1. Proporre casi studio di successo;
2. Adozione di strumenti di incentivazione ad accordi di filiera

Gli Evo di qualità superiore o Alta qualità

L’insieme degli attuali 50 oli IG (Dop e Igp), che godono già di un sistema di tutela e di protezione, gli evo biologici, di cui l’Italia vanta una posizione di leadership e i nuovi oli monovarietali, sostenibili, ecc. con un mercato di nicchia di valore, serve una nuova definizione a regime facoltativo nazionale di certificazione, per gli extra vergine di alta qualità(SQN).

Obiettivo: far emergere e valorizzare oli EVO di alta qualità tra i regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli riconosciuti dagli Stati membri.

LINEE DI INTERVENTO

1. semplificazione formale del Disciplinare reso ancora più snello ma sempre rigoroso nei percorsi di tracciabilità e di garanzia della sicurezza alimentare;

2. flessibilità (facoltà e non obbligo) sulla adozione di eventuali marchi o logotipi, lasciando a provvedimenti successivi la regolamentazione di questi aspetti
3. previsione ex-novo di una attività di monitoraggio dell’evoluzione del mercato del prodotto classificato come Alta qualità;

Interventi di mercato

La frammentazione della struttura dell’offerta in Italia, con la presenza di numerosi operatori lungo la filiera, ha portato a diverse problematiche generando inefficienze operative.

Inoltre, la concorrenza intensa tra gli operatori può determinare a una diminuzione della remunerazione soprattutto nelle fasi più a monte della filiera. Questa situazione può avere ripercussioni negative sulla sostenibilità economica delle aziende, ridu- cendo gli incentivi a investire nella qualità e nell’innovazione.

Obiettivo: Favorire la concentrazione per aumentare la competitività anche nella prospettiva di una maggior produzione commercializzata (50% della produzione commercializzata attraverso le OP)

LINEE DI INTERVENTO

1. Rafforzare il sistema delle OP/AOP anche aiutando nell’accesso al credito (contributo in conto/interessi, concessione di garanzie ecc..)
2. Incentivare accordi interprofessionali in grado di assicurare premialità (soprattutto 100% italiano, sostenibile, BIO, DOP e IGP…. ).

Promozione sui mercati di consumo

Negli ultimi anni, con l’aumento della consapevolezza riguardo alla salute e alla nutrizione, c’è stata una crescente attenzione soprattutto all’EVO, riconosciuto come vero e proprio alimento e non solo come semplice condimento.

Educare i consumatori sui benefici dell’olio, come la sua capacità di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e supportare una dieta equilibrata, può aiutare a cambiare la percezione dell’olio da semplice grasso a un alimento salutare e prezioso. In questo contesto, la comunicazione e il marketing giocano un ruolo fondamentale nel promuovere le qualità del prodotto e nel posizionarlo come un prodotto di alta qualità nella cucina e nella salute quotidiana.

Obiettivo: Aumento della consapevolezza dei consumatori sulle proprietà salutistiche degli oli evo e sull’origine degli oli di qualità (IG, BIO,..) ed incrementarne la domanda

LINEE DI INTERVENTO

1. Promuovere campagne informative di educazione alimentare rivolte ai consumatori che evidenzino le caratteristiche salutistiche e nutrizionale dell’olio di oliva extravergine italiano e la loro origine (IG, BIO …)

Recupero delle ulivete abbandonate

Adozione di misure specifiche per promuovere e favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia degli oliveti abbandonati; finalizzate alla tutela ambientale, la difesa del territorio e del suolo dai rischi di dissesto idrogeologico.

Obiettivo: Aumento della superfice coltivata a olivi e gestione del territorio

LINEE DI INTERVENTO

1. Definizione e creazione di nuovi dispositivi di legge per favorisce interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia delle ulivete abbandonate.

2. Rivedere il nuovo quadro normativo