Il giovane agronomo Alberto Toro ci spiega l’universo SUN WORLD

Un vecchio filosofo cinese, Confucio, disse: “se ami il tuo lavoro non lavorerai neppure un giorno”.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Alberto Toro, un giovane agronomo di Conversano che lavora per la Sun World International, un’azienda californiana che si occupa di innovazione e sviluppo varietale.

Da qualche mese Alberto è reduce del suo primo viaggio in California per assistere da vicino a tutto il lavoro che si fa in casa madre.

Per parlarci della sua esperienza, che lui ha definito come un tuffo nel mondo della produzione globale dell’uva da tavola, l’abbiamo incontrato sotto un vigneto di Autumcrisp, una varietà di punta della Sun World International.

Alberto di cosa si occupa precisamente la Sun World International e tu che ruolo rivesti all’interno?

Attualmente Alberto fa parte del team GTS che sta per Global Technical Service. Sono un gruppo di agronomi provenienti da tutte le parti del mondo e operano per assistere e conferire supporto tecnico ai produttori che coltivano le varietà della Sun World International.

La Sun World è un’azienda che studia e lavora per ottenere un miglioramento genetico nel comparto della frutticoltura.

Attualmente fa miglioramento genetico su albicocche, uva da tavola, prugne, pesche e nettari- ne. La sede principale è in California precisamente a Bakersfield.

A proposito della California, sappiamo che sei reduce, nell’ultimo periodo, di una bellissima esperienza nella sede principale della tua azienda, cosa hai visto e che cosa hai appreso durante questo viaggio di lavoro?

Nella prima settimana di luglio ha avuto il piacere di volare oltreoceano per vedere l’azienda per cui lavoro ed incontrare tutto il team GTS, un mix di agronomi provenienti da tutto il mondo.

Credo che sia stata una delle esperienze più suggestive è più belle della mia vita a livello professionale che consiglio a tutti i miei colleghi o prossimi perchè una volta che sei lì ti accorgi di quanto sia importante per noi giovani agronomi andare ad esplorare nuove frontiere, soprattutto nel comparto mio che è l’uva da tavola. Andare in un altro continente oltremare ti permette sicuramente di tornare nel tuo paese più arricchito, con nuove conoscenze e con una mente più aperta. Durante le mie giornate trascorse tra i campi delle aziende, dove ci sono state presentate le novità varietali, ho avuto la possibilità di rapportarmi con colleghi stranieri che mi hanno trasmesso le loro conoscenze ed il loro bagaglio personale.

Quali sono le nuove proposte varietali e soprattutto quali obiettivi si è posta la Sun World International?

L’azienda sin dalla sua fondazione ha una Mission, quella di “Creare un futuro migliore attraverso la genetica, la tecnologia e la passione per la ricerca e l’innovazione per poter migliorare l’agricoltura del domani”.

Che risposta avete avuto dai produttori italiani, ma soprattutto pugliesi nell’inserire le nuove varietà?

Una delle ultime verità che si sta diffondendo in Puglia è quella l’Autumcrisp, infatti in questo momento ci troviamo in un vigneto di questa fantastica varietà è una tipologia di uva senza semi, tardiva e con una bella bacca bianca molto saporita e croccante. Credo che il consumatore si sia un po’ innamorato di questa varietà perché ha dei sentori abbastanza particolari, che ricordano il sapore di un’uva dolce e tradizionale ma con corposità e croccantezza completamente superiore e deciso.

A proposito di questo perché un produttore dovrebbe affacciarsi alle nuove varietà?

Perché grazie all’innovazione, ma non soltanto della Sun World International, ma anche di altre aziende che si occupano di sviluppo varietale, il valore intrinseco si trova nel migliore il gusto, migliore il lato estetico e la shelf life, ma anche quello di poter sviluppare varietà più adattabili e più resistenti sul mercato e che sappiano far fronte ai cambiamenti climatici, all’ incremento dei costi, alla carezza di manodopera. Le nuove varietà nascono per essere in un immaginario futuro migliore o come le chiamano in America “Friendly Grow”, ovvero varietà che possono essere coltivate con meno input esterni possibili.

Alberto noi ti ringraziamo per questo tuo racconto di vita ed esperienza e ti salutiamo come dicono a Rutigliano… “Le mani all’uva!”

A cura della Redazione Foglie TV
Autore: Antonia Loiacono

Potrebbe interessarti anche...