Il consiglio di stato ribalta quanto stabilito dal Tar Lazio

Il Consiglio di Stato con diverse pronunce ha riformato quanto deciso dal TAR Lazio sulla impugnativa avverso  l’approvazione della nuova convenzione ex art. 6, co. 1 e 6, D. Lgs. 74/2018, per gli anni 2020-2021, tra la medesima Agenzia e i Centri di Assistenza Agricola oltre ad ogni atto connesso, tra cui il parere dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato n. 32038 del 10.04.2020.

Nello specifico, veniva impugnata per la parte in cui, previo parere dell’AGCM, limitava la possibilità di accedere ed operare sui sistemi informatici del Sistema Informativo Agricolo Nazionale – SIAN solo a soggetti inquadrati come lavoratori dipendenti dei CAA o di società con questi convenzionate, precludendo invece tale possibilità a collaboratori o liberi professionisti.

Secondo il Consiglio di Stato “un tale modulo organizzativo risulta ancor più idoneo a garantire l’ulteriore esigenza, non considerata dal TAR ma altrettanto rilevante per il soggetto delegante di tutela delle prerogative e responsabilità dell’Organismo Pagatore delegante, unico responsabile della gestione dei fondi comunitari in base all’art. 7 Reg. 1306/2014 e all’Allegato I, lett. c., Reg. 907/2017 anche in caso di delega, e quindi di tutela dell’interesse pubblico generale alla regolarità, trasparenza e legalità nella gestione degli aiuti finanziari dell’Unione Europea in agricoltura, gestiti proprio a mezzo del Sistema Informativo Agricolo Nazionale”.

Con le presenti decisioni l’amministrazione competente, quindi AGEA, potrà eseguire quanto previsto in convenzione e pertanto rilasciare l’abilitazione ad operare sul sistema telematico SIAN solamente ai centri di assistenza agricola convenzionati che abbiano rapporti di lavoro dipendente al loro interno.

Una decisione fortemente impattante sulle singole posizioni  dei “liberi professionisti” che vedranno configurarsi un danno economico rilevante nei loro confronti.

Danno che dovrà trovare un ristoro economico.

Dal mio punto di vista la scelta di delegare le funzioni solo a personale dipendente dei CAA convenzionati può avere una logica se si intende modificare tutto il sistema sotteso ai pagamenti in agricoltura.

Proprio per garantire trasparenza, regolarità e legalità nella gestione degli aiuti finanziari sarebbe opportuna una selezione di tipo pubblicistico all’interno dei CAA delegati del personale dipendente operante sul SIAN.

Allo stesso modo l’Organismo Pagatore deve essere riformato garantendo prossimità, trasparenza ed efficienza nei confronti degli agricoltori; infatti i produttori molto spesso per anomalie sistemiche di poco conto si vedono bloccati i pagamenti delle annualità.

Fattispecie che con uno sportello amministrativo prossimo ai produttori ed una maggiore efficienza degli uffici troverebbe facile soluzione.

Aspetteremo le prossime azioni difensive dei rappresentanti degli ordini professionali dei liberi professionisti auspicando sempre che vi sia una decisione concertativa che possa contemperare le esigenze di tutti gli attori economici coinvolti.

In mezzo, ricordiamoli, ci sono sempre gli interessi degli agricoltori da tutelare.

Autore: Avv. Gabriele Romagnuolo

 

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