Il 2022 è stato “l’anno migliore per gli Agrotecnici”

Candidati agli esami abilitanti +20,90%. Quota di genere +21,37%. Abilitati +2,12%. Incremento netto professionisti in attività +6%, rispetto al 2021

 Il 2023 è appena iniziato ed inevitabilmente si fanno i bilanci dell’anno da poco concluso. Il 2022 è stato per molti un anno difficile sotto diversi aspetti (la guerra russo-ucraina, la crisi energetica, l’inflazione galoppante, il rallentamento dell’economia che si avvia ad una recessione, ecc.) per l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati è invece stato un anno professionalmente straordinario. I primi dati raccolti lo testimoniano.

  1. I candidati agli esami di Stato abilitanti. Se il numero dei giovani che sostengono lo specifico esame abilitante rappresenta l’indice dell’attrattività di una professione, allora quello degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati è altissimo. Il numero dei candidati 2022 è stato infatti pari a 990, +20,90% rispetto all’anno precedente (che, a sua volta, era stato quello che aveva fatto registrare i dati più elevati di sempre). Si veda anche il grafico al link https://www.agrotecnici.it/LE_4_PROFESSIONI_grafico_del_27-09-2022_dal_2010.pdf Negli ultimi dieci anni (2013-2022) l’incremento dei candidati agli esami abilitanti è stato il più alto rispetto ad ogni altra professione ordinistica: +103,60%.
  1. La “quota di genere”. Nel 2022 le donne che hanno scelto di conseguire l’abilitazione alla professione di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato sono state 687, pari al 34,52% di tutti i candidati; una buona percentuale, leggermente superiore a quella dello scorso anno (34,38% pari a 566 candidate), rispetto al quale tuttavia l’aumento delle esponenti di sesso femminile cresce numericamente del +21,37% (+121 candidate. Si veda anche il grafico https://www.agrotecnici.it/CANDIDATI_ESAMI_AGROTECNICI_UOMINI-DONNE_02-01-23.pdf). Negli ultimi dieci anni (2013-2022) l’incremento delle donne agli esami abilitanti è stato elevatissimo: +126,73%.
  1. Gli esiti degli esami di Stato abilitanti 2022. Dei 1.990 candidati solo 317 (il 66,18 %) ha conseguito l’abilitazione alla professione. La percentuale dei promossi è in linea con la media storica ma è nettamente inferiore a quella dell’anno precedente; nel 2021 infatti i promossi furono il 78,31%, oltre 12 punti percentuali in più. Evidentemente alcune commissioni d’esame hanno riscoperto una maggiore severità, forse anche eccessiva. In ogni caso il numero degli abilitanti 2022 è il più alto nella storia dell’Albo, +2,12% rispetto a quello –pure notevole– dello scorso anno. Negli ultimi dieci anni (2013-2022) l’incremento degli abilitati è stato travolgente: +109,05%.
  1. I posti di lavoro creati. Per i liberi professionisti un nuovo “posto di lavoro” coincide con l’apertura di P.IVA collegata allo specifico Codice ATECO di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato (attualmente il 74.90.12) e la successiva iscrizione alla relativa Cassa autonoma di Previdenza; quest’ultima non ha ancora i dati definiti del 2022 ma dalle anticipazioni fornite si registra un incremento delle nuove P.IVA aperte il oltre il 9% rispetto al 2021. Togliendo al numero dei nuovi professionisti quelli delle cessazioni (che pur sempre vi sono) l’incremento netto dei nuovi professionisti in attività nel 2022 registra un tondo +6% rispetto all’anno precedente. Un dato oggettivamente di rilievo, considerato il non positivo andamento economico dell’anno appena concluso. Anche i redditi appaiono in crescita. Negli ultimi dieci anni (2013-2022) l’incremento dei professionisti in attività (nuove P.IVA aperte meno quelle cessate) è stato del: +70,20%.

Esprime legittima soddisfazione Roberto ORLANDI, Presidente Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati “Il 2022 è stato per noi un anno che ha fatto registrare risultati senza precedenti, oltre ogni più rosea previsione e forse anche eccessivi. Per la prima volta abbiamo toccato la soglia dei 2.000 candidati agli esami abilitanti, un numero così elevato da portarci largamente ai vertici delle quattro professioni agrarie, davanti ad ogni altro “competitor”. La cifra del nostro Albo -prosegue Orlandi- è quella di avere creato strutture o definito accordi per aiutare i giovani ed i neo-professionisti ad avviarsi concretamente al lavoro autonomo. Siamo però strutturati per fare fronte ad una media di 800-900 persone all’anno e qui siamo ad oltre il doppio. Vorrà dire che lavoreremo il doppio, ma certamente non deluderemo nessuno di coloro che a noi si sono rivolti, chiedendo di essere assistiti nel loro percorso di crescita professionale e personale. Nel 2023 affronteremo anche ulteriori sfide di modernizzazione della nostra professione e dell’Italia; partiremo con le nuove “lauree professionalizzanti”, i cui primi corsi sono già partiti in alcuni Atenei e che prevedono un forte coinvolgimento dell’Ordine professionale nella formazione (fino ad un terzo del periodo) e rilasciano titoli direttamente abilitanti alla professione, che evitano l’esame di Stato successivo. Sotto questo profilo ci siamo battuti, con successo, perché una stessa laurea sia “pluri-abilitanti”, cioè consenta al laureato di potere scegliere in quale Albo professionali iscriversi, fra diversi simili: ritengo che ciò rappresenti un elemento di forte modernizzazione nel sistema ordinistico, troppo spesso chiuso su sé stesso. Sempre nel 2023 avvieremo poi, con il Governo e con il mondo accademico, i tavoli tecnici per rendere tutte le attuali lauree di tipo tecnico direttamente “abilitanti” alla professione, andando quindi nella generalità dei casi al superamento dell’esame di Stato post-lauream, anche se per questo occorreranno almeno 4-5 anni. Ma l’importante è iniziare questo lungo percorso.

La cifra dell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati è sempre stata quella della modernità e della concorrenza, che mette al centro l’iscritto, il professionista, assicurandogli il massimo delle opportunità di crescita e di lavoro “Su questa strada continueremo ad operare: un Ordine professionale ha infatti senso di esistere solo se è utile ai propri iscritti, è aperto alla concorrenza, è utile al Paese.”

Fonte: Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati

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