Glifosate, a dicembre scade la proroga e Bayer inizia petizione

Il prossimo 15 dicembre scade la proroga di un anno dell’autorizzazione all’uso del glifosato. Proroga ufficializzata con il regolamento 2022/2364 pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE n° 312 del 5 dicembre 2022 con il quale la Commissione europea stabilì di prorogare di un anno l’autorizzazione all’uso del glifosate che scadeva il 15 dicembre 2022. Tale proroga fu dovuta all’estensione dei tempi necessaria per acquisire il parere ri rischio dell’EFSA, inizialmente previste per settembre 2022, ma giunte solo a luglio di quest’anno.

“La valutazione dell’impatto del glifosato sulla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente non ha evidenziato alcuna area di preoccupazione critica. Nelle conclusioni dell’EFSA sono state riportate alcune lacune nei dati  – come questioni che non è stato possibile risolvere in via definitiva o questioni rimaste in sospeso – che la Commissione europea e gli Stati membri dovranno prendere in considerazione nella prossima fase del processo di rinnovo dell’approvazione”. Queste le principali conclusioni della revisione paritetica dell’EFSA sulla valutazione del rischio  del glifosato, eseguita dalle autorità di quattro Stati membri (che hanno assunto congiuntamente il ruolo di «Stati membri relatori»).

Adesso Bayer ha indetto una petizione rivolta ai membri del Bundestag, affinchè il governo federale sostenga l’estensione dell’approvazione dell’UE del glifosato. Lo slogan della raccolta firme è “Nessun divieto senza alternativa”, la posizione della Bayer è chiara: “Poiché non esiste un’alternativa veramente economica ai prodotti fitosanitari contenenti glifosato in molte aree di applicazione, un divieto a partire dal 2024 porrebbe problemi a molte aziende, secondo l’azienda. Ciò avrebbe anche un impatto sulla produzione di cibo locale. La pacciamatura e la semina diretta con l’uso del glifosato presentano vantaggi, soprattutto nell’attuale dibattito sul clima, perché si può fare a meno dell’aratura. Ciò aumenta l’assorbimento d’acqua nel terreno, accumula humus e previene l’erosione . Inoltre, le alternative chimiche per il controllo delle infestanti hanno spesso un profilo ambientale peggiore”. La multinazionale  chiede una “politica non ideologica e basata sull’evidenza” per “Garantire un quadro giuridico chiaro e pianificabilità, prevenire le barriere commerciali e consentire ai prodotti fitosanitari con il principio attivo glifosato di continuare a essere utilizzati correttamente in futuro”.