·

Gli stati generali dell’uva da tavola, innovazione e sinergia le parole chiave

Agli “Stati generali della filiera dell’uva da tavola”, si è parlato di innovazione, sviluppo, resilienza e promozione del Made in Italy temi in completa assonanza al futuro Recovery Plan

La Cut Commissione dell’uva da tavola in occasione della sua prima assemblea, a distanza di un anno dalla costituzione, ha fatto il punto sullo stato dell’arte di come la filiera dell’uva da tavola possa dare un importante contributo per lo sviluppo dell’economia del paese.
Quando si parla di uva da tavola si fa riferimento ad un comparto o industria come riferisce Donato Fanelli responsabile della comunicazione della CUT, che sviluppa un fatturato che supera il miliardo di euro concentrato, tra Puglia Sicilia e Basilicata e che per oltre il 60% è rivolto all’export, sia nei paesi dell’unione europea che extra UE.
Punti fondamentali sviscerati durante il web meeting a cui hanno partecipato, Annabella Donnarumma esperta internazionale di GDO e socia onoraria dell’Associazione Italiana le Donne dell’ortofrutta, Vicenzo Cerone responsabile GAA assicurazioni e Rodolfo Occhipinti di Sata Italia sono stati:
– Innovazione
– Aggregazione
– Promozione del made in Italy


In particolare Annabella Donnarumma ha sottolineato dall’alto della sua grande esperienza nel commercio internazionale di ortofrutta, come la filiera dell’uva da tavola possa esprimere il suo grande potenziale commerciale solo se fa sinergia, per poter valorizzare, da un lato la qualità e la professionalità di cui la filiera è composta, e dall’altro il valore intrinseco che rappresenta il made in Italy.

Gli stati generali dell’uva da tavola hanno affrontato, grazie ad un approfondimento del presidente Massimiliano Del Core uno dei temi cardine richiamato anche nel Recovery Plan è cioè quello della sostenibilità e dell’innovazione su cui la CUT con il riconoscimento del Distretto dell’uva da tavola, si pone tra le sue linee d’investimento proprio tra gli obiettivi strategici. In tal senso, infatti, gli investimenti diretti all’agricoltura 4.0, per il risparmio idrico, ne sono una dimostrazione.

All’attenzione, grazie agli interventi del dott. Cerone e del dott. Occhipinti sono balzati rispettivamente i temi dell’assicurazione e dei controlli e gestione della qualità nelle piattaforme commerciali.
Gli stati generali dell’uva da tavola sono stati quindi l’inizio di una serie di approfondimenti che grazie alla Commissione dell’uva da tavola verranno fatti nei vari ambiti della filiera. Ed in questo senso nella prima decade di maggio ci sarà un evento organizzato sul tema del “diritto intellettuale” legato all’innovazione del comparto dell’uva da tavola, con esperti del settore coerentemente alla propria mission, che è quella di essere il centro in cui sviluppare un dialogo costruttivo per la crescita della filiera.

Comunicato Stampa CUT Commissione Italiana dell’Uva da Tavola