Gestione del rischio, bene le colture vegetali. Flette la zootecnia

Nella scorsa annualità ha avuto ufficialmente avvio il nuovo corso tracciato dal Piano Strategico della PAC 2023-2027. In tale contesto, il sistema di gestione del rischio in agricoltura è stato rilanciato non solo all’insegna della continuità rispetto alla Programmazione 2014-2022 ma anche in un’ottica evolutiva, caratterizzata dall’entrata a regime di nuovi strumenti come il Fondo di mutualizzazione nazionale contro le avversità catastrofali (AgriCat), e proiettata verso l’introduzione di una serie di novità finalizzate a rendere il sistema agevolato più efficace nella tutela delle produzioni agricole e della redditività aziendale, diffuso su più larga scala territoriale e settoriale, ma, soprattutto, maggiormente sostenibile sul piano finanziario. I numeri della campagna assicurativa agricola 2023, tuttavia, descrivono un mercato agevolato caratterizzato da dinamiche in controtendenza: i valori assicurati totali si mantengono infatti sopra lo soglia dei 10 miliardi di euro, in crescita del 2,2% rispetto all’annualità precedente, ma a trainare il mercato è il solo comparto delle colture vegetali (7,5 miliardi di valori assicurati, con un +4,1% rispetto al 2022), mentre si registrano flessioni nei valori espressi dalla zootecnia (-1,5%) e dalle polizze a copertura delle strutture aziendali (-3,6%).

 Con specifico riferimento alle produzioni vegetali, che di fatto intercettano la quota prevalente degli aiuti unionali, va evidenziata una battuta d’arresto nella dinamica delle tariffe medie assicurative, in lieve calo (con -0,33 p.p. rispetto all’anno precedente) per la prima volta dal 2016; ciononostante, in conseguenza della crescita significativa dei valori assicurati si è registrato un aumento nella spesa premi (+0,5%), confermando così ancora una volta la tendenza al rialzo del fabbisogno finanziario necessario a garantire livelli di contribuzione pubblica simili a quelli riconosciuti nelle annualità precedenti. Anche nel 2023, pertanto, si è reso necessario procedere a una riprogrammazione delle risorse finanziarie per fronteggiare la maggiore spesa pubblica emergente rispetto a quella stimata, prevedendo un anticipo di 100 milioni di euro della dotazione complessiva prevista per l’intervento SRF.01 (Assicurazioni agevolate) nel PSP 2023-2027.

A fronte di costi più elevati per la finanza pubblica, i numeri della campagna 2023 rilevano comunque come non siano ancora stati superati taluni limiti, ormai strutturali, del mercato assicurativo agevolato. Persistono infatti le asimmetrie, territoriali e settoriali, nel ricorso agli strumenti di gestione del rischio e in particolare alle polizze agevolate, con il Nord Italia che continua a concentrare quasi l’80% dei valori assicurati totali, i quali a livello nazionale risultano ancora per oltre i due terzi riconducibili ai primi sei prodotti più assicurati, uva da vino in primis (con una quota superiore al 30%). Inoltre, nella campagna assicurativa appena conclusa, in abbinamento a un calo del numero di aziende assicurate – 73.700 unità in totale, considerando anche zootecnia e strutture aziendali, di cui poco più di 63.000 unità nel comparto vegetale (-4% rispetto al 2022) -, si registra una contestuale riduzione degli ettari in copertura (1,28 milioni, in calo dell’1% circa).   Dati, questi ultimi, che nel confermare la tendenza alla crescita della dimensione media per le aziende assicurate (per la prima volta superiore ai 20 ettari), evidenziano al contempo l’acuirsi dei fenomeni di selezione avversa e di concentrazione territoriale e settoriale della base assicurata.

 Notizie poco incoraggianti, e che anzi lasciano presagire inasprimenti dei costi assicurativi e delle condizioni contrattuali di polizza per le prossime campagne assuntive, arrivano anche dall’analisi dell’andamento meteoclimatico rilevato nel 2023, annualità caratterizzata a livello nazionale, come su scala globale, da una congiuntura tutt’altro che favorevole. Alla siccità che ha caratterizzato i primi mesi dell’anno, infatti, hanno fatto seguito le intense precipitazioni di maggio, tramutatesi in veri e propri fenomeni alluvionali in Emilia-Romagna e in alcuni areali delle Marche e della Toscana. Significativi, inoltre, gli impatti sulle produzioni agricole causati dalle avversità di frequenza e in particolar modo dalla grandine, fenomeno presentatosi con una diffusione e un’intensità anomala, specie nel Settentrione, nonché dal vento forte, che ha colpito con relativa frequenza e intensità soprattutto le Isole maggiori e le regioni del CentroSud. In un contesto così delineato, con il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA) 2024 si è quindi inteso introdurre una serie di novità e previsioni normative prevalentemente finalizzate a perseguire gli obiettivi di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica. Tra queste si segnalano in particolar modo le revisioni delle metodologie di calcolo degli Standard Value, per i quali è stata prevista una decurtazione lineare del 20%, e dei parametri contributivi, anche questi rideterminati con l’obiettivo di limitare la spesa ammissibile.

 Al contempo, si rilevano novità volte a incentivare le azioni di prevenzione e mitigazione del rischio, con la previsione di una maggiore contribuzione pubblica per gli agricoltori che adottano sistemi di difesa attiva, e disposizioni finalizzate a estendere la diffusione degli strumenti di gestione del rischio, come quella che introduce la possibilità – riservata ai soli nuovi assicurati – di stipulare polizze monorischio grandine agevolate. Ulteriori azioni di supporto al sistema hanno interessato anche il versante riassicurativo, di recente caratterizzato dal progressivo abbandono del ramo agricolo da parte di diversi player, specie con riferimento ai rischi catastrofali. Il PGRA 2024, infatti, nel reintrodurre il pacchetto assicurativo dedicato alle sole avversità catastrofali (pacchetto D), con l’obiettivo di massimizzare l’integrazione tra sistema assicurativo e Fondo mutualistico nazionale, ha anche previsto la possibilità per tali tipologie di coperture di beneficiare del supporto del Fondo di Riassicurazione pubblico gestito da ISMEA, a ulteriore rafforzamento di un’attività di sostegno alla diffusione di polizze con coperture catastrofali che nel 2023 ha visto il Fondo di Riassicurazione impegnare una dotazione di 120 milioni di euro e registrare un loss ratio, particolarmente sfavorevole, del 142%. 

In conclusione, le indicazioni che arrivano dalla lettura dei dati e delle dinamiche registrati nella campagna 2023 sembrano evidenziare, nel complesso, come la tutela di un settore strategico per il sistema Paese, quale quello dell’agroalimentare, e l’implementazione d efficaci politiche di supporto alla resilienza del comparto agricolo nazionale rappresentino ancora una sfida complessa e difficile da fronteggiare con azioni di sostegno non coordinate tra loro. Gli impatti del cambiamento meteoclimatico sulla sostenibilità del comparto agricolo e le dinamiche rilevate nel contesto internazionale, che in conseguenza della crisi pandemica, prima, e degli scenari di guerra, poi, ha visto mutare significativamente e negativamente anche gli effetti sulla redditività aziendale legati ai rischi di mercato, richiederanno infatti sempre più un approccio integrato e sistemico alla gestione del rischio. Per garantire la sostenibilità del sistema di gestione del rischio, dunque, nelle prossime annualità risulterà fondamentale perseguire sempre più gli obiettivi fissati nella strategia di intervento del PSP 2023-2027, ricercando la massima integrazione tra gli interventi programmati a livello unionale e nazionale, anche nelle diverse declinazioni territoriali, e rafforzando le politiche di sostegno alle azioni di valutazione, prevenzione e mitigazione dei rischi, nonché all’innovazione. Come di consueto, il presente Rapporto, partendo da un aggiornamento sul quadro programmatorio e attuativo degli strumenti di gestione del rischio agevolati con risorse nazionali e unionali, nonché da un’analisi dell’andamento meteoclimatico che ha caratterizzato l’annualità precedente, fornisce una disamina delle principali variabili e dinamiche del mercato assicurativo agevolato, con un focus per livelli territoriali e per filiere e approfondimenti sia sul fronte dell’offerta assicurativa sia su quello della domanda.

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