G20: Carta Firenze per cibo sano e stop sprechi

“Abbiamo approvato un comunicato finale, la Carta della sostenibilità dei sistemi alimentari di Firenze. Ora la palla è nel nostro campo. L’appuntamento successivo è in Indonesia tra un anno: se noi non facciamo niente nel mezzo, il pianeta non ci aspetta”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari Stefano Patuanelli alla conferenza conclusiva del G20 dell’Agricoltura a Firenze.

“Dobbiamo essere in grado di mettere in campo politiche che invertano la rotta in modo definitivo senza guardare al consenso e alle ricadute immediate – ha aggiunto – tutto ciò che facciamo avrà effetto tra molti anni”.

Carta Firenze per cibo sano e stop sprechi
Tra gli obiettivi indicati nella Carta della sostenibilità dei sistemi alimentari di Firenze il ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha evidenziato l’impegno per la ‘fame zero’, il trasferimento tecnologico e la transizione ecologica. “Per noi – ha detto – pur essendo consapevoli che ancora troppo spesso nel nostro Paese i bambini fanno il loro unico pasto completo a scuola, e quindi il tema della sicurezza alimentare riguarda anche l’Italia, è evidente che ci sono zone del mondo dove questo è il problema principale, quindi l’obiettivo su questo punto è quello di incrementare la multilateralità dei rapporti e la cooperazione tra Paesi per evitare gli sprechi e consentire una produzione di cibo sano anche nei paesi dove questo non avviene pur avendo la possibilità di farlo”. E poi la Carta ha un “grande focus sul trasferimento tecnologico non in verticale ma in orizzontale fra i diversi Paesi dove la ricerca e sviluppo più avanzata consenta anche ai Paesi in via di sviluppo di avere un accesso immediato, facendo un salto tecnologico verso nuove tecnologie”. “Sul piano ambientale – ha aggiunto Patuanelli – gli impegni concreti sono quelli di continuare a contribuire nel settore agroalimentare al percorso di transizione ecologica con certamente la complessità di adattare modelli diversi su modelli produttivi che sono diversi l’uno dall’altro. Quindi è decisamente un documento che nonostante l’obbligo di arrivare a dei compromessi, perché quando ci sono tanti paesi che firmano un documento, tutti con sistemi produttivi diversi e problemi diversi, il compromesso non può non esserci, è comunque un documento che rispetto ad altri testi presenta alcune concretezze”.

Oltre 35 Paesi hanno già aderito alla ‘Food coalition’
“Sono oltre 35 i Paesi che hanno già aderito alla Food coalition, ma il dato è in costante aumento perché c’è sempre più attenzione rispetto al ruolo della Fao per garantire la sicurezza alimentare nel mondo”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari Stefano Patuanelli alla conferenza stampa finale del G20 Agricoltura a Firenze. La ‘food coalition’, come già spiegato nei giorni precedenti del G20, è uno strumento di partenariato tra soggetti non statali per affrontare unitariamente le sfide agricole e alimentari, anche in relazione al post Covid.

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