Fruit Logistica: L’aggregazione come strategia di sviluppo per la filiera ortofrutticola

“É evidente la necessità di unire tutti i soggetti della filiera per una crescita continua di cui tutti abbiamo bisogno, sia gli operatori del settore sia i consumatori”, così Leonardo Odorizzi, referente di Fruit imprese a Berlino: questo suo sintetico intervento racchiude perfettamente il tema centrale dall’incontro tenutosi a Fruit Logistica ed organizzato dal Consorzio Edamus, avente come titolo “L’aggregazione come strategia di sviluppo per la filiera ortofrutticola”.
“Di aggregazione si parla molto ma non essendo ancora arrivati ad un punto di soddisfazione è bene che se ne parli ancora” afferma il presidente Andrea Badursi di Italia Ortofrutta, il quale rappresenta in questo panel proprio le organizzazioni di produttori: “Le OP nascono per aggerare, per tenere insieme quelle aziende che da sole non potrebbero affrontare il mercato ed il ruolo centrale delle OP , è certamente consegnare al mercato un prodotto che abbia una propria identità, identità che viene sottoposta a controllo ma è anche fare aggregazione per portare queste piccole realtà in un sistema più grande, in una realtà più grande come può essere Fruit Logistica.”
“L’Italia agroalimentare si compone dell’87% di piccole e medie imprese, la restante percentuale di grandi imprese però producono però cinque volte quello che produce l’87%. Se guardiamo alla filiera ortofrutticola è il comparto che ha maggiormente investito nei settori innovazione e ricerca, un sistema coeso non fa altro che far arrivare a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, le innovazioni tecnologiche derivanti dalla ricerca”. Questo è il punto di Massimiliano Ginsanti (Presidente Nazionale di Confagricoltura) che sottolinea come l’aggregazione possa aiutare le piccole imprese ad usufruire di tutti i vantaggi derivanti dalla ricerca e dall’export dei prodotti con la possibilità di dividere i costi. “Più ci aggreghiamo più saremo in grado di vincere sfide competitive”.
Ettore Prandini, presidente Nazionale di Coldiretti, rivolge uno sguardo al consumatore “dobbiamo riprendere un dialogo continuo con il consumatore, il quale dove essere a conoscenza del fatto che il consumo di ortofrutta è un valore aggiunto per la salute umana e che ha ripercussioni sulla qualità della vita degli individui. Dobbiamo ricordarci l’aspetto educativo legato al consumo di ortaggi e frutta”. Ettore Prandini tocca poi un altro tema fondamentale che è quello dei princìpi attivi utilizzabili nel comparto che vanno sempre più diminuendosi “dobbiamo smettere di voler fare i primi della classe acconsentendo alla riduzione di molecole utilizzabili in agricoltura se poi ci ritroviamo a dover importare prodotti da Paesi Terzi i quali utilizzano questi principi attivi in modo decisamente più significativo del nostro.”
Diversi sono stati i temi affrontati all’interno di questo incontro e non possiamo dire di esserne sorpresi, il settore ortofrutticolo è estremamente vasto e vede al suo interno diversi attori che da una parte lottano per stare insieme e dall’altra sono consapevoli della strada ancora lunga che devono percorrere per arrivare ad una sintesi comune.
Articolo a cura di Francesca Galizia