·

Forte aumento dei prezzi dei fertilizzanti e delle materie prime vs crollo dei prezzi di vendita dei prodotti agricoli… cosa succederà all’agricoltura?

Forte aumento dei prezzi dei fertilizzanti e delle materie prime vs crollo dei prezzi di vendita dei prodotti agricoli

In Italia il mercato dei fertilizzanti vale circa un miliardo di euro ed insieme all’agricoltura e all’allevamento sono i pilastri sul quale gira tutta l’economia

Da qualche tempo stiamo assistendo ad un forte aumento, di circa l’80 %, di tutti i prezzi dei fertilizzanti. L’incremento è iniziato in maniera graduale lo scorso gennaio 2021, reduci anche di una pandemia mondiale che ha innescato dei forti blackout in tutti i settori, fino a raggiungere prezzi shock nell’ultimo mese. 

A far schizzare verso l’alto i prezzi sono stati gli aumenti dei costi delle materie prime, dell’energia, del gas e dei trasporti, costi che purtroppo sono consequenziale l’uno a gli altri.

L’aumento dei costi dei carburanti ha condizionato di riflesso le quote dei trasporti, dei servizi, degli imballaggi, fino a toccare la categoria dei fertilizzanti.

Riuscire a recuperare le materie necessarie per produrre i fertilizzanti sta diventando sempre più difficile, in quanto la maggior parte delle materie viene importata dall’estero, oggi a prezzi quasi intoccabili. 

Da non dimenticare che alla base della catena di produzione dei concimi azotati vi è proprio il gas e che una delle maggiori produttrici di carburante al mondo oggi è proprio la Cina, la quale con oltre 72 miniere di carbone produce oltre 4 miliardi di tonnellate di carbone. Strategia di mercato?

Giorni fa a tal proposito si è espresso il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “La carenza di fertilizzanti avrebbe un impatto devastante sulla qualità delle produzioni agricole a livello mondiale. Serve un’iniziativa in ambito europeo per far fronte a una situazione che non sarà di breve durata, a causa dello straordinario aumento del prezzo del gas”. 

Questa crisi non sta lasciando spazio di respiro in nessun settore e a rimetterci ci sono anche i produttori.

Tra i produttori agricoli cresce sempre di più un malcontento poiché si ritrovano ad essere schiacciati dall’aumento dei prezzi dei fertilizzanti, dai costi di energia, dall’aumento di circa il 30 %, dei prezzi dei semi, degli imballaggi e dei trasporti e dalla grande distribuzione organizzata (GDO) che pretende sempre più un prodotto di buona qualità, sostenibile e salutare ma richiedendo sempre PREZZI più bassi.

Se prendiamo un esempio pratico, possiamo analizzare il costo di una piantina di prezzemolo, il prodotto più usato e che solitamente ha i costi più bassi nella produzione. In campo il costo è arrivato intorno ai 0.12/0.13 cent di euro e riuscire a venderla a questi prezzi è considerato un miracolo, l’anno scorso il suo costo era di 0.07/0.08 cent di euro. Con questi costi il produttore ci rimette soltanto e si ritrova a dover pensare di fermare la produzione o di produrre svendendosi nel mercato pur di recuperare le somme investite.

C’è da auspicarsi che i policy maker sappiano rappresentare a livello europeo le istanze del comparto agricolo, con l’appoggio di tutte le organizzazioni di categoria. Il problema dei rincari riguarda l’intera Europa e solo attraverso un intervento deciso dei vertici nazionali, si potrà sperare per lo meno di attutire l’impatto sul sistema agricolo, già vessato da un mercato schizofrenico oggetto, troppo di spesso, di incursioni di speculatori e lobbies. In gioco c’è il futuro dell’agricoltura…

Nei prossimi giorni approfondiremo la questione: segnalateci le vostre problematiche, noi daremo loro voce…L’informazione del settore passa per Foglie Tv!