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Filiera integrata del latte, ci unisce un obiettivo comune

Nelle giornate del 25, 26 e 27 Marzo presso il Foro Boario a Noci si è tenuta la Mostra Bovina interregionale del Centro-Sud, organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori Puglia, dove si è avuto modo di mettere in evidenza quello che il settore zootecnico sta attraversando in questo momento di crisi assoluta. 

Durante la manifestazione abbiamo avuto il piacere di intervistare il Dott. Nicola Intini, Direttore Generale della Fusillo Sebastiano Mangimi srl.

Incontrarsi in queste occasioni è fondamentale e serve a riunire tutto il settore, ma soprattutto serve a far cooperare in un’azione coordinata tutte le entità distinte che si trovano all’interno del settore zootecnico”, riferisce il dott. Intini.

Proprio in virtù di questo momento buio, dove si rischia la chiusura di diverse aziende a causa dei costi di gestione degli allevamenti, prima per il covid ed ora per la guerra in Ucraina, si è pensato di promuovere  un’idea di filiera integrata che vada a coinvolgere tutte e tre le filiere, creando una fusione tra aziende di allevatori, di mangimi e di trasformatori, perché non si può fare un discorso soltanto limitato al trasformatore del latte o al trasformatore di cereali ma la filiera  va vista nel suo insieme, per una filiera integrata, dalla stalla alla tavola, e garantire la sopravvivenza della ‘Fattoria Puglia’ che conta ormai solo 850  allevamenti da latte per fare formaggi, mozzarelle e burrate.

L’azienda Fusillo insieme ad altri mangimifici hanno redatto una lettera aperta che è stata recentemente distribuita è pubblicata dove si impegnano a tenere il più basso possibile i prezzi, ma ovviamente questa operazione non può compensare gli aumenti di prezzi, che adesso sono circa del 100% rispetto a qualche mese fa.

Questa grande onda di prezzi alti si deve propagare a valle, fino ad arrivare anche sugli scaffale e quindi anche al consumatore. 

Dobbiamo essere consci che, in un modo o nell’altro, i prodotti lattiero-caseari, come gli altri prodotti che hanno già visto aumenti importanti, subiranno aumenti non indifferenti e noi consumatori dovremmo essere disponibili a spendere un po’ di più per salvare in tempo le nostre aziende ed evitare di perdere e disperdere un patrimonio di allevamento nella nostra cara Puglia”, conclude così il dott. Intini.

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