EVOLIO EXPO: la vera fiera dell’olio

Nella suggestiva location “Frantoio Guglielmi” si è tenuto un convegno ideato per gli agricoltori e tutti gli operatori del settore olivicolo oleario, avente come tema “ EVOLIO EXPO”. Lo scopo dell’incontro è stato quello di elargire informazioni sulla fiera dell’olio che si terrà 30-31 Gennaio ed 1 Febbraio 2025.

Diverse personalità sono state presenti a questo appuntamento tra le quali il presidente della Nuova Fiera del Levante GAETANO FRULLI, il quale ha tenuto a sottolineare l’importanza di EVOLIO EXPO come fiera completamente dedicata all’olio ma anche l’orgoglio di averla nella sua regione. “ EVOLIO EXPO in Puglia per il mondo” queste sono state le parole di apertura di FRULLI.

Più dettagliato in termini organizzativi è stato l’intervento di Silvia Casaglia, project Manager di “SENAF mestiere fiere” azienda a cui è stato dato il compito organizzativo di EVOLIO EXPO . “SENAF mestiere fiere , perché è questo quello che noi facciamo organizziamo fiere, con passione e determinazione” la dott.ssa Casaglia rincalza la dose, “ EVOLIO EXPO si terrà in Puglia ma non è un evento solo pugliese è un evento mondiale, quello che vogliamo fare è creare una rete tra i produttori e gli acquirenti professionali italiani ed esteri”.

Ci ha raccontato nel dettaglio le mosse messe in atto per la realizzazione di questo evento, la chiamata in campo di partner di grande rilievo ed i numeri che ad oggi contano la partecipazione di 140 aziende. L’obiettivo dice Casaglia è portare in fiera grandi professionisti, l’obiettivo di EVOLIO EXPO è fare cultura.

La parola è stata poi passata al Dott. Guglielmi che con grande generosità ha messo a disposizione il proprio frantoio per la realizzazione di questo evento iniziale. “Volevamo una fiera in Puglia, l’abbiamo chiesta tante volte ma ci venivano prospettate sempre situazioni troppo lontane dalla nostra visione”. “L’olio italiano è in puglia, senza di noi il made in Italy non esisterebbe”
“Quello che dobbiamo fare noi operatori del settore è fare sistema, abbiamo il compito ed il dovere di fare sistema tra noi al fine di produrre e far conoscere un made in Italy di qualità”

Interventi tecnici

A Domenico Volpe direttore commerciale di Agrisystem viene chiesto di raccontare un po’ la gestione degli impianti olivicoli moderni. Cogliendo la citazione della dott.ssa Casaglia, sottolinea: ”Dobbiamo fare cultura, è questo quello che ci viene chiesto , diffondere la cultura del cambiamento, dobbiamo cercare di tirar fuori il meglio dagli avvenimenti disastrosi che si sono susseguiti , dobbiamo innovare il sistema e fare di necessità virtù”. In sostanza Volpe ci racconta la nostra storia e mette in evidenza come, per quanto le nostre tradizioni ci siano care, ci troviamo di fronte ad un momento storico in cui abbiamo necessità di innovare i nostri impianti per non soccombere.

“Bisogna guardare all’olivicoltura come ad una frutticoltura” questa affermazione ha inizialmente suscitato un po’ di perplessità negli agricoltori presenti all’incontro ma Volpe ci ha tenuto a specificare “ Olivicoltura come frutticoltura significa avere sesti di impianto adeguati, impianti idrici di precisione che ci dicano quando e come irrigare per ottenere una maggiore efficienza idrica, significa attuare una corretta gestione in termini di nutrizione e difesa contro le avversità” “le nostre tradizioni sono indubbiamente solide ed importanti, nessuno dice di espiantare i vecchi oliventi , ma sui nuovi è questo che bisogna fare, tutti abbiamo lo scopo di avere una produzione adeguata e di qualità”.

Roberto Roberti ( commerciale Italia Agromillora) aggiunge “il mondo olivicolo cambia velocemente, l’Italia resta legata alla tradizione ma questo potrebbe farci perdere la leadership come produttori di olio facendo di noi i più grandi importatori di olio.” “i vecchi impianti hanno delle problematiche importanti una tra tutte è la manodopera”.

Questa affermazione ha suscitato immediatamente l’approvazione del Dott. Guglielmi che conoscendo a fondo il settore ci ha tenuto a specificare che ci sono aspetti che non si possono sottovaluti, la domanda di olio italiana non potrebbe essere minimamente soddisfatta se l’olivicoltura fosse relegata alla tradizione. Inoltre le nuove cultivar consentono ottenere un olio di ottima qualità.

Donato Fanelli, editore di Foglie, “Ci vogliono coraggio e visione per realizzare questa fiera, dobbiamo dimostrare, in questa occasione, che noi produttori sappiamo fare sistema”. assimilando poi il settore olivicolo a quello dell’uva da tavola, di cui è esperto, ha portato all’ascolto degli agricoltori una testimonianza che porta ancora una volta alla riflessione tradizione ed innovazione.

Nel settore dell’uva da tavola la cultivar a bacca bianca Italia che fino a due anni fa veniva venduta come prima uva con una percentuale del 98% quest’anno ha raggiunto a stento il 12% di uva venduta sul mercato, mentre molti punti percentuali sono stati guadagnati dalle nuove cultivar senza semi. Guardando questi dati è evidente come l’agricoltore debba entrare nel meccanismo mercato e trarne i provi vantaggi.

Diverse sono state le tematiche toccate in questo incontro di preparazione ad EVOLIO EXPO 2025 e tanto si è parlato anche di Coratina e Made in Italy, gli agricoltori e gli operatori del settore in generale si aspettano molto da questa fiera, sono vogliosi di farsi conoscere e di far conoscere i propri prodotti, alla puglia, all’Italia ed al mondo.


Articolo a cura di Francesca Galizia