Eima, il ruolo dell’Africa nello sviluppo del comparto
Nata con l’ambizione di creare l’area di libero scambio più grande al mondo, l’African Continental Free Trade Area (AfCFTA) promette di rivoluzionare i rapporti commerciali del continente e stimolarne lo sviluppo. L’accordo – condotto dall’Unione Africana – è entrato in vigore nel 2019. Ad oggi, tutti i Paesi del continente ad eccezione di uno hanno firmato l’AfCFTA e 47 lo hanno già ratificato. Il segretariato si trova ad Accra, in Ghana. Il potenziale di questo accordo è immenso, dato che potrebbe sollevare 30 milioni di persone dalla povertà estrema e generare un aumento del reddito di 450 miliardi di dollari entro il 2035.
Ma quali sono gli obiettivi precisi e le misure pensate dai Paesi membri per raggiungere queste cifre? E quali sono gli spazi di collaborazione che si possono aprire con l’Italia (Piano Mattei) e con l’Unione Europea (Global Gateway)? Dal lato delle imprese, informarsi su procedimenti e obiettivi significa cogliere in anticipo le opportunità che l’accordo offre e avere quindi la possibilità di porsi all’avanguardia della crescita africana.
Il documento costitutivo dell’AfCFTA pone come obiettivi la creazione di un singolo mercato per beni e servizi e l’unione doganale a livello continentale, una crescita socioeconomica inclusiva, sostenibile e paritaria, e lo sviluppo dei settori industriale e agricolo per contribuire alla sicurezza alimentare.
Di questi temi, con particolare attenzione all’agricoltura e alla meccanizzazione, si è parlato durante il convegno “Area africana di libero scambio e Piano Mattei: una finestra sul futuro
dell’agricoltura”. L’incontro, organizzato da FederUnacoma e Africa Affari, si è tenuto nell’ambito di EIMA International 2024, il 6 novembre.
Abbiamo intervistato Antonio Montanari, Vice Presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo.