Decreto flussi, Piantedosi non esclude nuovi click day

Per le organizzazioni agricole servono il triplo: 100mila braccianti

 

Dopo l’overbooking per le domande di ingresso per lavoratori extracomunitari (che hanno di gran lunga superato le disponibilità a conferma della mancanza di manodopera che interessa diversi settori dell’economia) il ministro Piantedosi si è affrettato ad annunciare che ci saranno altri click day. Lunedì sono state presentate circa 245mila domande, il triplo delle quote previste.

“Quella di lunedì ha detto il ministro – non è stata una procedura di regolarizzazione, ma si tratta di una procedura regolare che questo governo ha rilanciato con un decreto flussi fatto in tempi che in altre epoche non si sono registrate”. Se l’esecutivo, ha quindi aggiunto, “dovesse riscontrare la necessità di ampliare questa domanda rispetto alla concreta possibilità del mercato del lavoro di assorbire altri lavoratori, non ci sono pregiudizi”.

Ed a sentire la Coldiretti di lavoratori ce ne mancano, visto che prodotto su 4 è raccolto da mani straniere.

“Nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è bisogno di almeno 100 mila lavoratori per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che si tratta “di una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge”.

Non esiste però, attualmente, una suddivisione delle quote di ingresso a livello territoriale, Sulla base delle esperienze degli ultimi anni, la Coldiretti indica che le regioni in cui si concentreranno le richieste di ingresso sono le stesse nelle quali si concentrano le coltivazioni stagionali che richiedono un grande impegno di manodopera.

Fra queste ci sono il Trentino, soprattutto per la raccolta delle mele, il Veneto per la raccolta degli ortaggi e delle fragole, ormai imminente, il Friuli Venezia Giulia per la preparazione delle piantine di vite per i nuovi impianti, e la Campania per la coltivazione del tabacco e del pomodoro destinato alla trasformazione industriale.

Anche la Confagricoltura indica una “crescita elevata” della manodopera in agricoltura di origine extracomunitaria, che rappresenta circa il 70% dei lavoratori. Tra i Paesi di provenienza predomina l’Africa, con Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali. Rilevante anche la quota di manodopera non comunitaria proveniente dell’Est Europa, in particolare da Albania e Macedonia, e poi dall’Asia, con India e Pakistan.

Potrebbe interessarti anche...