Crescono in pochi mesi le adesioni di Agrifondo da 8.500 a 20.000

Dal 1° gennaio 2022 è stata introdotta la previsione del versamento di un contributo contrattuale mensile di 10 euro a carico del datore di lavoro, dovuto per tutti i lavoratori, al fine di rafforzare le tutele previdenziali. 

Le Fonti Istitutive di Agrifondo sono intervenute a sostegno della previdenza complementare introducendo, nelle disposizioni dell’art. 39 del CCNL quadri e impiegati del settore agricolo, la previsione del versamento di un contributo contrattuale mensile di 10 euro a carico del datore di lavoro, dovuto per tutti i lavoratori a partire dal 1° gennaio 2022. Questa operazione, resasi necessaria per rafforzare il fondo negoziale integrativo del comparto agricolo e per diffondere e potenziare i benefici previdenziali del welfare, ha fatto crescere in pochi mesi le adesioni di Agrifondo da 8.500 a 20.000, assicurando il sostegno della previdenza integrativa a tutti i lavoratori destinatari delle previsioni del CCNL quadri e impiegati.

La Fondazione Enpaia, che sin dagli esordi è al fianco di Agrifondo nel ruolo di service amministrativo, ha supportato il fondo pensione nel suo percorso di crescita, gestendo fluidamente gli interventi necessari alla realizzazione del progetto e condividendone gli obiettivi. La consapevolezza previdenziale si sta lentamente radicando anche nel mondo agricolo che, sempre maggiormente, assimila i meccanismi e comprende l’ineluttabilità della costituzione di una pensione integrativa. La pensione non è più qualcosa che “spetta”, ma un processo che si costruisce, si scompone e si può anche ricomporre.  L’efficacia della campagna di educazione previdenziale dei lavoratori si misura infatti nella crescente destrezza nell’utilizzo degli strumenti di risparmio, di accumulo e di rivalutazione messi a disposizione della previdenza complementare, nonché dal responsabile accesso al finanziamento delle anticipazioni divenute ultimamente essenziali per ampie fasce di popolazione.

L’obiettivo è ora quello di promuovere l’emersione dei lavoratori iscritti ad Agrifondo in modalità coatta dal proprio datore di lavoro e renderli foraggiatori consapevoli del proprio tesoretto previdenziale tramite l’attivazione del versamento a proprio carico, che gli consentirebbe di ottenere un ulteriore contributo da parte dell’azienda e un incremento dei vantaggi fiscali per godere di una pensione più sostanziosa al momento della quiescenza.

Fonte: Previdenza Agricola

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