Cittࠠ del vino, in estate la prima vendemmia turistica in 460 comuni
Aperto il cantiere per realizzare la prima vendemmia turistica su scala nazionale per l’estate 2021.
Il progetto è delle Città del Vino e ha l’obiettivo di proporre un’esperienza didattica nel rispetto delle norme su lavoro e sicurezza, con una promozione di “centinaia di territori ‘minori’ vocati all’enogastronomia, borghi e piccoli comuni, ricchi di sapori ed eccellenze artigianali, attraverso una breve esperienza di enoturismo attivo”.
L’iniziativa, che ha avuto il suo progetto pilota lo scorso settembre con un lancio del Comune di Alba (Cuneo) e poi adottato da Asti e Alessandria attraverso un protocollo d’intesa con le principali associazioni agricole, l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal (servizio di prevenzione e sicurezza), prevede ora uno “sbarco” sul tavolo dei sindaci di 460 Comuni italiani a vocazione vitivinicola ed enoturistica.
Con il protocollo si qualifica la vendemmia didattica come attività integrativa e connaturata allo sviluppo turistico del territorio ed inserita nell’ambito delle attività enoturistiche definendo quindi che si tratta di attività non retribuita, ristretta a poche ore e non oltre l’arco della giornata, rivolta a un pubblico attento di turisti enogastronomici.
“Abbiamo deciso – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon – di allargare e promuovere questa buona pratica nei territori rurali ed enoturistici di tutta Italia, anche per lanciare un messaggio di speranza e ripartenza attraverso un’esperienza turistica originale e sicura”.
“La vendemmia turistica – aggiunge – può dare un nuovo impulso al settore, messo a dura prova dall’emergenza e che prima del Covid valeva oltre 2,6 miliardi di euro solo in Italia, grazie a un pubblico di enoturisti che abbiamo stimato in 14 milioni di persone”.