Assologistica plaude all’approvazione (storica) in Senato della norma sull’interscambio dei pallet

Assologistica esprime grande soddisfazione per la storica decisione del Senato che a larga maggioranza ha approvato, per la prima volta nella storia della Repubblica, la norma che regolamenta l’interscambio dei pallet.

 “Ci sono voluti due anni di intenso lavoro –esordisce l’associazione – sono state coinvolte le principali aziende associate. E’ stata costruita una importante rete di alleanze con FederlegnoArredo, Federdistribuzione, Federalimentare, Consorzio Rilegno e Consorzio Conlegno. Si è intessuto un dialogo fitto e approfondito con il Governo ed il Parlamento. Queste norme regolamenteranno il sistema di scambio dei pallet secondo logiche di correttezza, efficienza,  economia circolare e sostenibilità ambientale”.

 

Il disegno di legge muove i passi dalla forte e unanime istanza manifestata da tutti gli operatori logistici della filiera alimentare e della grande distribuzione. Attualmente, nel settore dei beni di largo consumo (Fast Moving Consumer Goods – FMCG) la produzione, lo stoccaggio, la movimentazione ed il trasporto delle merci avvengono precipuamente per mezzo dell’utilizzo di piattaforme rigide orizzontali in legno, denominate pallet. Nel mondo esistono diverse tipologie e dimensioni. In Italia ed Europa circolano principalmente con base standard 80x120cm.

Nel sistema attuale coesistono due modelli: gli imballi a marchio privato, noleggiati a produttori utilizzatori (anche indicati «pool chiusi», ad esempio: Chep, LPR, CPR) e gli imballi a marchio internazionale (a «pool aperto»), acquistati dai soggetti utilizzatori e interscambiati tra i soggetti appartenenti alla filiera (esempi: UIC ed EPAL).

Il modello attualmente più utilizzato in Italia e nel mondo è l’EPAL. Si tratta dell’acronimo di European Pallet Association, un’associazione di diritto tedesco, titolare del marchio collettivo

internazionale di prodotto EPAL inscritto nell’ovale (depositato presso l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale con n. 617158). Si tratta di un prodotto fungibile che si contraddistingue anche per il sistema di interscambio di pallet riutilizzabili più diffuso d’Europa. L’EPAL, nata nel 1991 come «organizzazione ombrello» che raggruppa produttori e riparatori di pallet titolari di specifica licenza rilasciata dall’EPAL medesima, è responsabile a livello mondiale della qualità dei pallet EPAL immessi sul mercato, grazie a un sistema di controlli svolti da un ente terzo indipendente. Attualmente, l’EPAL è presente in trenta Paesi, con quindici comitati nazionali che si impegnano a favorire l’implementazione degli obiettivi dell’associazione nei diversi Stati. In Italia il Comitato nazionale è rappresentato dal Comitato EPAL di Conlegno, mandatario, altresì, della tutela del marchio sul territorio nazionale.

L’obbligatorietà dell’interscambio che si intende introdurre tramite il disegno di legge approvato contribuirebbe ad ostacolare pratiche illecite di compravendita e smaltimento degli stessi, spesso acquisiti illecitamente e privi di tracciabilità dei pagamenti. Lo sviluppo di tale fenomeno crea le condizioni per favorire, da parte degli operatori, il progressivo abbandono dell’utilizzo del pallet EPAL, correndo il rischio di lasciare il mercato ai soli «pool chiusi» che si troverebbero, quindi, ad agire in un regime di monopolio, generando conseguentemente costi incrementali rispetto al sistema circolare aperto. L’esigenza di disciplinare detto sistema di interscambio di pallet EPAL risponde altresì alla necessità di economia circolare e di sviluppo della sostenibilità ambientale. Il pallet, infatti, è completamente riciclabile, ed è possibile calcolare il relativo impatto in termini di CO2, e la sua corretta gestione e applicazione è in grado di efficientare tutto il sistema degli scambi, generando vantaggi per il consumatore in virtù dei benefici che ricadono sui punti vendita. Su queste premesse si pongono le basi del disegno di legge approvato, che si propone l’obiettivo di  introdurre nell’ordinamento una normativa inderogabile in grado di disciplinare il sistema di interscambio di pallet EPAL, coerentemente con le esigenze di interscambio per il mercato dell’Unione europea. Pertanto si proponeva di introdurre, per i soggetti che ricevono i suddetti pallet, l’obbligo di restituire al proprietario l’eguale ammontare della stessa tipologia, prescindendo dallo stato di conservazione e dalla conformità tecnica degli stessi. In caso di impossibilità a riconsegnare immediatamente i pallet, il soggetto obbligato alla restituzione sarà tenuto ad emettere un voucher avente funzione di titolo rappresentativo ai sensi dell’articolo 1996 del codice civile. La mancata riconsegna di uno o più pallet entro sei mesi dall’emissione del voucher comporta l’obbligo del pagamento di un importo pari al valore dei pallet non restituiti.

Da ultimo, il disegno di legge assegna al Ministero della transizione ecologica la determinazione delle caratteristiche tecnico-qualitative, la determinazione del valore di mercato del pallet interscambiabile, nonché la struttura ministeriale competente a svolgere l’attività di vigilanza e il monitoraggio del corretto funzionamento del sistema di interscambio, con l’obiettivo di garantire il minimo impatto ambientale

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