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Assemblea Generale Donne Ortofrutta: focus sulla filiera dell’uva da tavola e il valore delle relazioni

Erano in 50 le socie riunite a Rutigliano, in Puglia, nella terra dove ancora oggi i tempi in vigna scandiscono i ritmi dell’intera comunità

Bologna, 28 settembre 2021. Dopo quasi due anni di incontri virtuali si è svolta nel weekend del 25 e 26 settembre a Rutigliano (Bari) la prima Assemblea in presenza dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, la terza dalla sua costituzione, dedicata alla filiera dell’uva da tavola in partnership con Azienda Agricola Racemus, Op APOC e CUT (Commissione Italiana Uva da Tavola).

In occasione dell’Assemblea si sono riunite nella città pugliese 50 socie provenienti da tutta Italia per un importante momento di confronto e scambio di competenze tra imprenditrici, consulenti, giornaliste ed esperte di settore impegnate a mettere in evidenza il ruolo chiave delle donne nella filiera ortofrutta.

Durante i lavori assembleari sono stati analizzati i risultati raggiunti nell’anno 2021 con la crescita della base sociale, che oggi conta 110 socie, e l’attivazione di interessanti progetti di comunicazione, come il crowdfunding dedicato alla realizzazione del docufilm “Fertile”, volto a creare uno stretto legame tra produzione e consumo.

Tra gli elementi cardine che contraddistinguono l’attività dell’Associazione c’è la valorizzazione del legame con i territori di produzione e le tante protagoniste che ci lavorano ogni giorno. Attraverso le coordinatrici regionali si crea un dialogo diretto con le realtà locali, che consente di approfondire problematiche e peculiarità spesso poco conosciute e dibattute.

Un esempio tra tutte quello di Teresa Diomede, titolare dell’Azienda Agricola Racemus e coordinatrice della Regione Puglia. Mettendo a disposizione il proprio know how e la propria esperienza, Diomede ha mostrato la stretta interdipendenza tra filiera dell’uva da tavola e comunità locale, poiché l’una scandisce i ritmi dell’altra, che a sua volta assume un ruolo determinante nel successo nazionale e internazionale di questo meraviglioso prodotto.

“Il territorio – ha sottolineato Teresa Diomede – è la forza dei nostri grappoli, sia per le caratteristiche fisiche e ambientali sia per le caratteristiche umane e sociali. Mi identifico con la mia terra – ha aggiunto l’imprenditrice – e con la produzione di un frutto straordinariamente ricco di benefici. Penso che sia importante comunicare ciò c’è dietro il prodotto e per questo ho voluto mostrare alle associate il percorso della filiera. Abbiamo visitato il magazzino di lavorazione di CJO, una grande realtà del Gruppo Salvi, con le tecnologie di lavorazione più avanzate. Abbiamo toccato con mano novità varietali importanti, perché l’innovazione è fondamentale per questo territorio, e le socie hanno potuto partecipare ad un panel test su due novità molto interessanti: la Candy Crunch, un’uva nera dalle caratteristiche aromatiche eccezionali, e la Autumn Crisp, una varietà bianca molto interessante per grado zuccherino e epoca di maturazione. Ho voluto infine portarle in campo e far vedere loro da vicino che, come Racemus, confezioniamo l’uva direttamente nel vigneto. Penso sia giusto far conoscere anche la fase di imballaggio, che è complessa e decisiva per il successo del prodotto sul mercato. Credo – ha concluso Teresa Diomede – che la nostra Assemblea/evento, realizzata anche grazie al sostegno di Op APOC, abbia dato un contributo di conoscenza profonda sulla filiera e un’opportunità di relazione che diventerà un modello per le prossime attività dell’Associazione”.

 

L’iniziativa delle Donne dell’Ortofrutta ha avuto il supporto di CUT, la Commissione Italiana Uva da Tavola, un’associazione di servizi che unisce i più importanti produttori nazionali ed è presieduta da Massimiliano Del Core. Francesca Lonigro, del Consiglio di Amministrazione di CUT e socia delle Donne dell’Ortofrutta, ha portato i saluti della Commissione evidenziando l’attenzione rivolta all’imprenditoria femminile che, per l’uva da tavola, sta diventando sempre più rappresentativa e importante nel determinare anche le strategie degli associati.

L’Assemblea di Rutigliano è stata inoltre l’occasione per uno spettacolo realizzato da Giuseppe Savino, l’Agorà delle Relazioni. Un incontro e scambio di opinioni tra addette ai lavori e comunità territoriale sul tema delle best practice in agricoltura. L’evento è stato realizzato nell’ambito del progetto itinerante Su.PRE.ME. finanziato da Amif – Emergency Fund della Commissione Europea per creare un confronto di comunità in grado di mettere al centro le persone e la loro dignità, i lavoratori e i loro diritti. Un modo dunque per coltivare relazioni generative di inclusione e diffonderle. L’Agorà delle relazioni, realizzato fisicamente nello spazio esterno dell’Agriturismo Lama S.Giorgio, è stato un vero e proprio teatro allestito con casse di legno, pallet e cuscini confezionati dalle detenute del carcere di Bari che, attraverso un progetto di inclusione sociale, producono materiali artigianali con il brand Made in carcere. Durante l’Agorà sono nati 10 gruppi di lavoro tra il pubblico; ad ognuno di loro è stato assegnato un tema da sviluppare con un confronto intenso di pochi minuti (dalla logistica dei trasporti dei lavoratori, alle buone pratiche di integrazione dei lavoratori stranieri, all’inclusione delle donne in azienda, alla formazione del prezzo fino al rapporto con la realtà commerciale e distributiva); infine è stato esposto quanto emerso dalle varie discussioni per un confronto ricco di stimoli e spunti di riflessione tra operatori della filiera dell’uva da tavola del territorio e donne dell’ortofrutta provenienti da tutta Italia (la sintesi dei gruppi di confronto sarà pubblicata sul sito www.menti.com).

Infine, nelle parole di Valentina Mellano, socia del PiemonteRegione che ospiterà l’Assemblea 2022 – il perché dell’importanza dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta e del valore del lavoro svolto insieme per dare più spazio alla presenza femminile nel settore.

“L’imprenditoria femminile in Italia – ha dichiarato Mellano – è appena tra il 20% e il 24%; abbiamo dunque ampio spazio di miglioramento. Se parliamo di futuro, il rimando è all’innovazione e riteniamo che le donne abbiano per loro innata capacità la forza di cambiare continuamente pelle, di innovarsi e di migliorare. Le donne sono per loro natura multitasking, capaci di svolgere più mansioni contemporaneamente, occuparsi di attività professionali e della famiglia. Siamo la risposta al mondo che cambia e alla necessità di guidare le aziende con la capacità di agire su più temi, riusciamo a trovare alternative e soluzioni dove apparentemente non ci sono. Ebbene sì, siamo noi il futuro dell’imprenditoria nell’ortofrutta ed in tutta la sua filiera”.

Comunicato Stampa Associazione Le Donne dell’ortofrutta

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