Andamento dell’ortofrutta in Italia

“Le tensioni economiche internazionali e la guerra in corso hanno avuto significative conseguenze negative anche per la filiera dei prodotti ortofrutticoli: da un lato, con l’aumento dei costi di produzione e, dall’altro, con la spinta inflazionistica e i suoi riflessi sui consumi delle famiglie in Italia e in Europa”. E’ quanto si legge nel rapporto Ismea, relativo all’ultimo trimestre dell’anno scorso.

Altro elemento di grande impatto è stato il clima anomalo in Sicilia, che ha visto il protrarsi temperature praticamente estive fino a dicembre inoltrato. Evenienza, quest’ultima, che ha squilibrato la produzione (specialmente quella del pomodoro da mensa) con un’accelerazione della maturazione, costringendo i coltivatori a raccogliere tutti nello stesso periodo, e provocando un intasamento del mercato. Con il successivo normalizzarsi del clima, la situazione ha avuto bisogno di mesi per riequilibrarsi, poiché le piante stressate hanno dovuto recuperare il loro naturale ritmo biologico.

Salgono gli ortaggi, diminuisce la frutta

“Nel quarto trimestre 2022, i prezzi all’origine dei prodotti ortofrutticoli hanno evidenziato un andamento completamente opposto per le due principali categorie – si legge ancora nel rapporto – Infatti, a fronte di un aumento dell’1,3% dell’indice dei prezzi degli ortaggi rispetto al quarto trimestre 2021, quello della frutta è calato dell’8%. La crescita dei prezzi all’origine degli ortaggi è imputabile soprattutto all’aumento dei costi di produzione”. Di contro, la maggiore offerta di frutta autunno-vernina rispetto alla campagna 2021/22 ha determinato una significativa flessione dei prezzi all’origine, in particolare per uve da tavola (-29%), kiwi (-29%) e pere (-39%)”.

I prezzi delle orticole da serra, anche nel primo quadrimestre del 2023, si sono mantenuti alti. A contribuire all’andamento sono sicuramente i fattori precedentemente accennati, ma va tenuto conto anche dell’imperversare del ToBRFV con il quale il produttori, tuttavia, stanno imparando a convivere. Inoltre, nella prima decade di febbraio la Sicilia ha subito un ciclone che ha cagionato un’ulteriore riduzione delle produzioni non solo di pomodoro, ma anche di agrumi”.

“Sul fronte del commercio estero, nei primi dieci mesi del 2022 – si legge ancora nel report – si è registrata una sensibile riduzione su base annua del saldo attivo della bilancia commerciale ortofrutticola, sceso da 2.421 a 2.063 milioni di euro: tale risultato si deve all’aumento del 18% delle importazioni in valore (dovuto soprattutto alla componente prezzo), a fronte del +8% delle esportazioni, anch’esso attribuibile soprattutto alla crescita dei prezzi”.

Il report – Le tensioni economiche internazionali e la guerra in Ucraina hanno impattato in maniera significativa anche sulla filiera dei prodotti ortofrutticoli, da un lato con l’aumento dei costi di produzione e dall’altro con la fiammata dell’inflazione che ha condizionato i consumi delle famiglie italiane ed europee. Nel quarto trimestre 2022, i prezzi dei mezzi di produzione hanno continuato a registrare pesanti incrementi su base annua (+21%) ma hanno registrato una stabilizzazione rispetto a quanto osservato nel trimestre precedente (+3,7% rispetto al terzo trimestre 2022). In parti-colare, ha continuato a crescere il prezzo dei prodotti energetici (+8,9% rispetto al terzo trimestre e +59% su base annua) ma anche i prezzi dei concimi hanno registrato ulteriori rialzi, +3,7% su base congiunturale e +27% su base annua. Per gli ortaggi, l’indice complessivo dei prezzi dei mezzi di produzione è cresciuto del 5,4% rispetto al terzo trimestre 2022 e del 25% su base annua mentre per la frutta c’è stato un aumento del 2% rispetto al terzo trimestre del 2022 e del 17% su base annua.

Nel quarto trimestre 2022, i prezzi all’origine dei prodotti ortofrutticoli sono diminuiti del 3,5% su base annua ma evidenziano un andamento completamente opposto per le due principali categorie. Infatti, per gli ortaggi, l’indice dei prezzi è aumentato dell’1,3% rispetto al quarto trimestre 2021 mentre l’indice della frutta ha registrato un calo dell’8%. La crescita dei prezzi all’origine degli ortaggi è imputabile soprattutto all’aumento dei costi di produzione. Di contro, la maggiore produzione e quindi offerta di frutta autunno vernina rispetto alla campagna 2021/22 ha determinato una significativa flessione dei prezzi all’origine, in particolare, per uve da tavola (-29%), kiwi (-29%) e pere (-39%).

Per quanto concerne gli scambi con l’estero, nei primi dieci mesi del 2022 si registra un forte deterioramento su base annua del saldo della bilancia commerciale ortofrutticola che è sceso da 2.421 a 2.063 milioni di euro a causa dell’aumento del 3% delle quantità importate e della stagnazione delle esportazioni (+1%). In termini monetari, l’aumento della spesa per le importazioni (+18%) è riconducibile sia all’aumento dei volumi importati, sia al rincaro dei prezzi medi all’import che sono cresciuti del 18%. Sul fronte delle esportazioni, gli introiti complessivi sono cresciuti dell’8% soprattutto grazie all’incremento del prezzo medio del paniere di prodotti spediti.

Per quanto riguarda infine le vendite al dettaglio sul mercato domestico, nel quarto trimestre 2022 la spesa delle famiglie per gli ortofrutticoli ha registrato un aumento del 5,7% su base annua, a causa esclusivamente del rincaro dei prezzi medi (+8,2%). Gli incrementi di prezzo su base tendenziale hanno interessato tutte le categorie: ortaggi di IV gamma +2%, frutta fresca +3%, agrumi +7%, succhi di frutta +10%, ortaggi freschi +11%, patate +15%, surgelati +15% e conserve pomodoro +18%. In termini di quantità, gli acquisti del quarto trimestre 2022 si sono ridotti su base annua del 2,3%, con una pesante flessione (-2,7%) per i prodotti freschi (frutta -1,7%, ortaggi -3,5% e agrumi -5,6%) mentre sono stabili gli acquisti in quantità di insalate di IV gamma e patate. Gli acquisti di ortofrutticoli trasformati sono diminuiti dell’1,4% rispetto al quarto trimestre 2021, a causa soprattutto della contrazione dei quantitativi di surgelati acquistati (-1,5%).

A cura della redazione Foglie TV

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