Alleanza Cooperative Pesca: rischio paralisi per troppa burocrazia
La cooperazione chiede di rivedere norme che penalizzano anche piccola pesca. No anche alle telecamere a bordo
“Si tratta di un regolamento che aggrava i pescatori di ulteriori oneri burocratici, pieno di deroghe e di soluzioni che colpiscono anche la piccola pesca ma, soprattutto, destinato a creare un quadro giuridico assolutamente confuso nonostante gli inviti ripetuti anche della Corte dei conti europea a disegnare un sistema efficace, dissuasivo e soprattutto che non crei disparità di trattamento tra Stati membri”. Così l’Alleanza delle Cooperative Pesca e Acquacoltura sulla proposta di regolamento della Comunità Europea passata ora all’esame della plenaria del Parlamento europeo che lo voterà la prossima settimana.
La Commissione ha adottato ieri la proposta sulle possibilità di pesca per il 2024 nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Questa proposta promuove, a detta dei policy maker europei, “la gestione sostenibile degli stock ittici nel Mediterraneo e nel Mar Nero e rispetta l’impegno politico assunto nelle dichiarazioni MedFish4Eever e Sofia. La Commissione propone di utilizzare gli stessi strumenti presentati nelle possibilità di pesca 2022 e 2023, sulla base delle più recenti raccomandazioni scientifiche. Questi strumenti incorporano lo sforzo di pesca dei pescherecci da traino e dei pescherecci con palangari, nonché i limiti di cattura per i gamberi di acque profonde. Queste misure sono state stabilite dal Piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mediterraneo occidentale, con l’obiettivo di raggiungere il rendimento massimo sostenibile (MSY) entro il 1° gennaio 2025, ossia la quantità massima di pesce che i pescatori possono prelevare dal mare senza compromettere la rigenerazione e il rendimento futuro dello stock”.
La maggior parte delle opportunità sarà proposta in una fase successiva, dopo le conclusioni della riunione annuale della Commissione generale per l’industria della pesca nel Mediterraneo (6-10 novembre 2023) e le raccomandazioni degli scienziati per gli stock demersali stabilite dal Piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale, in programma per la fine di ottobre. Il Consiglio discuterà la proposta della Commissione l’11 e il 12 dicembre e definirà la ripartizione delle possibilità di pesca.
“Il compromesso raggiunto in fase di trilogo sulla proposta di modifica del vigente regolamento sui controlli contiene numerose norme che vanno nella direzione opposta della semplificazione e sono evidentemente ispirate da un forte pregiudizio nei confronti della pesca e dei pescatori”, prosegue l’Alleanza che punta il dito, tra le altre norme, sull’obbligo di telecamere a bordo anche per le imbarcazioni di medie dimensioni. “In questi anni le nostre imprese di pesca hanno dovuto fare i conti con la pandemia, la guerra che ha fatto lievitare i costi energetici, facendo registrare chiusure e fuoriuscita di lavoratori. Ma anche un iper burocrazia, come quella delineata dal regolamento sui controlli, rischia di avere gli stessi effetti”, conclude l’Alleanza.