Alla scoperta del Cavolo Cappuccio e della Verza

Sabato 14 e domenica 15 Gennaio è andata in onda su un panel di emittenti televisive, una nuova puntata di “Puglia Verde”, trasmissione dedicata all’agricoltura, all’agroalimentare e all’enogastronomia del Tacco d’Italia. All’interno della puntata vi è stata la rubrica “In Campo”, realizzata in collaborazione con Foglie tv, che ha riservato un approfondimento dedicato al “Cavolo cappuccio” e alla “Verza”.

Ad attenderci in campo in una contrada tra Conversano e Polignano a Mare, c’erano il dott. Donato Fanelli ed il produttore Tommaso Alò.

Entrambe le varietà appartengono alla famiglia delle brassicacee è la Puglia ne vanta una ricca Biodiversità, nonché è leader nella produzione.

I mesi di raccolta vanno da Ottobre ad Aprile. Il prodotto in campagna viene ancora raccolto a mano per poi essere lavorato in magazzino e confezionato in cassette.

Arriva sulle tavole dei consumatori attraverso i canali della grande distribuzione organizzata, sia italiana che estera

È molto facile confonderli tra loro in quanto hanno un aspetto molto simile, ma poi se nel vernacolo pugliese questa distinzione non c’è diventa ancora più difficile.

Ma quali sono quindi le differenze?

La verza si presenta di colore verde intenso con sfumature sempre più chiare verso il cuore dell’ortaggio. Le foglie sono rugose e ricce, come se fossero piene di venature.

Nel cavolo cappuccio invece, le foglie sono chiare e lisce, molto croccanti. Una particolarità molto importante è che a differenza del cavolo verza, il cavolo cappuccio si presta molto per il consumo a crudo, per esempio in gustose insalate. Inoltre il cavolo cappuccio può avere diverse colorazioni, lo si può trovare bianco, viola o verde.

Sono verdure tipicamente invernali ed in cucina si prestano a tantissimi gustose ricette, dalle insalate agli stufati a base di carne.

Sono degli alleati da sempre del nostro organismo, pensate che secondo la mitologia greca, questa verdura è nata dalle gocce di sudore di Zeus, motivo per il quale veniva utilizzata come pianta medicinale e le donne che allattavano i loro bambini si alimentavano con il cavolo verza per assicurarsi di avere abbastanza latte.

I Romani utilizzavano la verza come antidoto, o addirittura come trattamento preventivo per l’ubriachezza e come disinfettante in caso di ferite, sotto forma di impacco.

Composti per il 90% di acqua sono ricchi di sali minerali come calcio, sodio, fosforo, potassio, magnesio, zinco e ferro.

È un alimento che non contiene grassi ed ha poche calorie (circa 30 kCal per 100 g) e per questo motivo consigliato dai dietologi per diete ipocaloriche

Con in campo è tutto alla prossima puntata!

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