Al Vinitaly presentato il Distretto del Vino di Puglia

Unire gli operatori della filiera del vino pugliese nel nome della qualità e dell’innovazione. È questo l’obiettivo del “Distretto produttivo Agroalimentare di qualità del Vino di Puglia”, 60 aziende parleranno con un’unica voce per aumentare la qualità, la competitività e la sostenibilità delle aziende con l’obiettivo di favorire l’innovazione e le tecniche per l’agricoltura di precisione.

L’iter costitutivo della nuova realtà, in attesa dell’approvazione ai sensi dell’art.4 della legge regionale n.23 del 3 agosto 2007, è partito con il protocollo d’intesa stipulato da tutti i soggetti aderenti e con la presentazione del progetto redatto dallo studio Cassandro.

Il Distretto del Vino di Puglia servirà a favorire la crescita qualitativa delle imprese e del patrimonio rurale, ad integrare nuovi strumenti e tecnologie, come la blockchain per la tracciabilità del prodotto, a promuovere la formazione nel campo della viticoltura, ad attivare protocolli d’intesa con Università ed enti finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo competitivo, e a promuovere azioni di marketing e strategie per l’internazionalizzazione dell’intero comparto.

Più energia al brand “Puglia”

«Stiamo lavorando per pianificare la strategia di valorizzazione unitaria del brand Puglia in grado di abbracciare tutti i sistemi produttivi a partire dall’agroalimentare – conclude l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia -. Il Distretto del vino di Puglia, nel nome della qualità e dell’innovazione, sposa gli obiettivi del nostro impegno: insieme siamo vincenti e siamo più forti, la politica sana non può che sostenere queste iniziative di crescita per l’economia e il territorio».

Il ruolo dell’Università

«Il distretto consentirà di sfruttare le sinergie di sistema, favorendo l’integrazione dinamica tra i diversi attori territoriali che compongono le filiere di qualità, a partire dall’Università che può avere un ruolo strategico per conciliare innovazione e tradizione e rendere più competitiva e sostenibile la filiera vitivinicola», rimarca il Magnifico Rettore dell’Università di Lecce, Fabio Pollice.

Il Crea e la biodiversità

«La partecipazione a questo distretto rappresenta per il CREA un’occasione unica per valorizzare la straordinaria biodiversità vitivinicola del Salento, ma anche la potenziale crescita di vitigni come il Primitivo, dal grande potenziale produttivo e dalla inimitabile struttura», afferma il Direttore del CREA Riccardo Velasco.

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