Agricoltura: contributi alle PMI per macchinari e software

A disposizione ci sono 5 milioni di euro per le micro, piccole e medie imprese agricole che vogliono investire in beni strumentali nuovi materiali e immateriali.

Il Ministero dello Sviluppo economico, in accordo con il Ministero delle Politiche agricole e forestali, ha firmato – come anticipato dal Sole24Ore – il decreto che definisce le regole relative alle agevolazioni per macchinari e software in agricoltura, previste dalla Manovra 2020.

PMI agricole: come funzionano i contributi per beni strumentali nuovi

Possono accedere al fondo da 5 milioni di euro le micro, piccole e medie imprese attive nella produzione agricola primaria, nella trasformazione o commercializzazione di prodotti agricoli, che investono in beni strumentali nuovi materiali e immateriali.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 30% delle spese ammissibili, fino a 20mila euro per azienda. La percentuale del contributo può salire fino al 40% nel caso in cui gli investimenti riguardino beni strumentali materiali o immateriali (software e applicazioni) previsti dal Piano Transizione 4.0 (allegati A e B della Legge n. 232-2016).

La spesa minima ammissibile è di 5mila euro; sono esclusi i costi relativi a beni usati o leasing, mentre l’IVA rientra tra le spese ammissibili solo se sostenuta dal beneficiario e non è recuperabile.

Per accedere alle agevolazioni, gli investimenti devono:

  • iniziare dopo la presentazione della richiesta di contributo;
  • concludersi entro 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione;
  • essere mantenuti per almeno 3 anni.

Per la presentazione delle domande è prevista una procedura valutativa a sportello, che partirà una volta che il MISE avrà definito i termini di apertura con successivo provvedimento. Le richieste dovranno essere presentate online.

Autore: FASI.Eu

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