Aggregazione e brandizzazione di un territorio: il futuro della cerasicoltura passa da qui

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Mantenere alta l’attenzione sulla filiera cerasicola, contribuendo a creare una cultura che valorizzi l’innovazione ed il trasferimento di conoscenze per innescare un processo evolutivo del comparto. E’ con queste finalità che come redazione di Foglie siamo coinvolti in prima fila nel percorso che si sta facendo a Sammichele di Bari. Un percorso virtuoso innescato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Netti e dalla vicesindaco Giannoccaro, che sta coinvolgendo attori di primissimo piano tra produttori, commercianti, ricercatori, associazioni di categoria e portatori di interesse come i principali player delle coperture e della difesa a nutrizione del ciliegio. L’evento che si è tenuto domenica, moderato dal sottoscritto, rappresentava un momento di sintesi tra il 2° convegno nazionale tenutosi ad aprile e l’ormai classico convegno che si tiene ad ottobre durante la Fiera dell’Agricoltura.

Accanto a me Giuseppe Porro, consulente per la Grande distribuzione organizzata e il prof. Pasquale Venerito del CRSFA Basile Caramia. Con il primo ho interloquito sull’importanza di creare un brand territorialmente connotato come l’IGP di Vignola, al centro di un caso studio esplicitato dal direttore Munari durante l’evento di aprile. Porro ha ribadito come il consumatore sia disposto a “spendere” per il frutto ciliegia, considerato una “coccola”, a patto che vi ritrovi la caratteristiche di gusto e sapore che la rendono appetibile: dolce ma con un livello di subacidità che la distingue sul mercato, dura, croccante e voluminosa.

Dunque si torna sempre al punto di partenza: alta qualità che va mantenuta negli anni, nonostante sia sempre più difficile produrre sotto lo scacco della variabile climatica e degli eventi estremi. Il consumatore non chiede una varietà in particolare, tant’è che Melinda ha saputo sfruttare il proprio posizionamento sul mercato in termini di fiducia al marchio, commercializzando ciliegie senza problemi. Con Venerito, invece, ho discusso su come si può coniugare la tutela del patrimonio di biodiversità pugliese con numerose varietà antiche ancora coltivate e il bisogno di innovazione varietale che la produzione chiede per poter contrastare i cali di produzione dovuti alle sopracitate variabili.

Il professore ha ribadito che bisogna sostenere la ricerca che può selezionare materiale genetico delle varietà antiche per ibridarlo con altre, al fine di ottenere nuove varietà libere da brevetti e royalty. Questo diventa, quindi, il tema con il quale aprire il convegno di ottobre. A Sammichele, nell’ombreggiata corte del Castello Caracciolo non ci si annoia mai e attraverso il confronto, si cerca di gettare le basi per un futuro sostenibile e remunerativo della filiera cerasicola.

Articolo a cura di Rocco Devito

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